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ROSSO MALPELO Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 3 dicembre 2007
 
di Salvatore Scimeca, con Antonio Ciurca, Omar Noto, Marcello Mazzarella, Vincenzo Albanese, Raffaella Esposito (Italia, 2007)
 
La Sicilia è sempre quella del celebre testo di Giovanni Verga, dal quale è tratto ROSSO MALPELO. E non solo perché il ragazzino sfruttato a morte nella zolfatara porta le scarpe da tennis; ed ogni tanto una melodia rockeggiante si sostituisce ai suoni stretti, quasi ostici della cultura siciliana riprodotta in presa diretta. Insegnante, documentarista e quindi regista di opere incollate alla condizione storica, sociale e quindi psicologica dei suoi personaggi e della propria terra (PLACIDO RIZZOTTO, GLI INDESIDERABILI, LA PASSIONE DI GIOSUE' L'ARABO) Salvatore Scimeca non poteva girare che a modo suo la storia del misero, mal amato sognatore dai capelli rossi che, malgrado le batoste fisiche e morali riuscirà a prendersi cura di chi sta ancora peggio, il fragile, indifeso Ranocchio. Distante dall'immediatezza un po' aristocratica del verismo del suo grande conterraneo, autore di un cinema del tutto particolare, epico nella sua teatralità, Scimeca amplifica il contesto nel quale evolve la propria storia. Non soltanto trascrizione di una condizione esistenziale immobile, vagliata con un desiderio di fedeltà antropologica. Ma affresco che, nella sua semplicità priva di sussulti espressivi sa farsi atemporale e universale: facendosi grido e ribellione nei confronti di ogni sfruttamento minorile nel mondo, di un argomento che sappiamo essere di grande attualità nel contesto della cosiddetta globalizzazione che unisce il destino dei ragazzini delle favelas a quelli dell'India, dell'Africa fino all'Estremo Oriente.

Nella sua ansia di evitare lo spettacolo, non sempre il rigore stilistico del cineasta traduce quello inappuntabile dell'umanista. Ma ai significati civili di un film che, oltre tutto, ha destinato i propri proventi all'aiuto dei bambini minatori in Bolivia appare in definitiva meschino accostare considerazioni del tutto oziose.


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